Ne parlano tutti ma proviamo a capire meglio chi è,
cosa fa e perché non possiamo più fare a meno di uno stylist.
La domanda è semplice ma la risposta non è banale: probabilmente no, uno stylist non ci cambia la vita ma non possiamo più farne a meno. Ci aiuta a scegliere l’abito: pensa l’outfit, indica la tendenza, crea lo stile. Irrinunciabile per le celebs, (s)oggetto del desiderio per noi comuni mortali. E' il divo: lo stylist (da con confondere con l’italiano stilista) ci prende e ci veste da capo a piedi nel modo più figo possibile.
Non disegna e non crea, ma sceglie e assembla. Ha un gusto infallibile, comprende alla perfezione il mood, il trend, il concept ed è molto utile in tempi in cui, vuoi o non vuoi, c'è sempre una foto, un selfie, uno scatto che ci immortala.
Lo sanno le celebs che senza stylist non vanno più da nessuna parte. E lo sanno altrettanto bene gli stylist che ormai fanno il bello e il cattivo tempo sui red carpet, alle premiere, ai gala e agli eventi immortalati da milioni di pics che tutti vedono e, ovviamente, commentano.
Per capire meglio il fenomeno basta pensare alla Notte degli Oscar quando lo stylist ambizioso viene supplicato da nominated / presenters / guests di trovare l’abito giusto che farà scoppiettare i flash e che scatenerà il più sonoro wow dell’universo mondo. Ogni anno "The Hollywood Reporter" pubblica la lista dei 25 best celebrity stylists dello star system e farne parte significa vincere la statuetta del glamour.
Lo stylist si occupa di tutto: snerva gli atelier per farsi dare (gratis) gli abiti, stringe collaborazione con i brand di cosmesi e ottiene vagonate di trucchi e parrucchi, chiama la giornalista e le sussurra all’orecchio che la sua attrice ha un nuovo designer di fiducia, strapazza agenti e uffici stampa affinché ogni apparizione del suo protégé sia un evento mediatico. Un grande stress insomma e un gran lavoraccio costellato di momenti di gloria e di rovinose cadute.
Ad Ogni Stylist Il Suo Oscar.
Ve la ricordate Angelina Jolie nel maestoso abito Versace di velluto nero agli Oscar 2012? Un trionfo... non proprio: quando la bizzosissima attrice ha trovato sui social milioni di commenti ironici che la paragonavano a una busta dell’immondizia ha immediatamente licenziato e messo alla gogna la sciagurata Jen Rade, fino ad allora acclamata stylist, colpevole della scelta.
Miglior sorte è toccata a Rachel Zoe che nel lontano 2003 manda Halle Berry (prima attrice di colore a vincere come protagonista) a ritirare la statuetta praticamente nuda, stretta in un velo di tulle - Elie Saab-, applausi!
E' memorabile la “scalata” agli Oscar di Lupita Nyong’O che vince - in Prada - da vera outsider (non protagonista per “12 anni schiavo”) e che ancora oggi ricordiamo, più che per le sue interpretazioni, per le sue mitiche apparizioni sul tappeto rosso pianificate alla perfezione da Micaela Erlanger altra top stylist di caratura.
Stylist Sull'Orlo Di Una Crisi Di Nervi
Giorni fa il re degli stylist, il supremo Law Roach ha postato sul suo Instagram - 1,3 milioni di followers - un laconico “Retired” con il quale ci informa che è stufo e arcistufo di attrici isteriche e poco riconoscenti.
Ce l'ha con Zendaya, ex amica del cuore che con il suo aiuto è diventata la più icona di tutte le icone, colpevole di aver accettato di diventare il nuovo volto di Louis Vuitton. I brand del lusso, ovviamente, impongono i propri prodotti e, orrore, limitano la creatività e la libertà degli stylist. Risultato: Law molla tutto e sbatte la porta per rientrare dalla finestra, visto che dopo una settimana era di nuovo sul tappeto rosso.
Stylist o Costumista? Entrambi.
Gocce di Xanax a parte, gli stylist spuntano come funghi e sono dappertutto, possiamo dire con assoluta certezza che lo show biz non muove un passo che lo stylist non voglia. La musica ne è un esempio con Nicola Formichetti, nato a Tokyo, mamma giapponese e papà italiano, che ha seguito Lady Gaga nella sua ascesa e ha contribuito a renderla il fenomeno che è. Sua l’idea dell’abito, o forse costume di scena, con le bistecche: un bel pugno nello stomaco e una gran (Guignol) trovata.
Il cinema non è da meno: lo afferma la costumista Bina Daigeler che ha scelto un approccio da stylist per creare il guardaroba di Cate Blanchett in Tàr, film che va visto non tanto per l’immensa bravura della protagonista quanto per le giacche maschili, le camicie bianche, quel Rolex vintage portato al rovescio e i pazzeschi cappottoni neri - The Row - che raccontano la storia meglio della fin troppo pretenziosa sceneggiatura.
Stylist all'Italiana.
Noi italiani siamo maestri di stile e i nostri stylist non sono da meno: come non celebrare il talento di Nick Cerioni che, anche grazie ad un fortunato sodalizio con Alessandro Michele e Gucci, ha dato una scossa al modo di vestire di tante celebrities nostrane, e tutti a dire “anche a te ti veste Nick?”.
E’ proprio lui che ha terremotato il Festival di Sanremo con un Achille Lauro vestito da Marchesa Casati, con i Maneskin vincitori in aderenti tutine - Etro - e con l’ineffabile Orietta Berti adorabile in quei completi palandrana che rimarranno negli annali.
Last but not least Lorenzo Posocco che segue, prima fra tutti, Dua Lipa e che dall’alto dei suoi 140 mila follower ci suggerisce come essere sexy con un maglione oversize. Lo vogliono tutti, soprattutto le popstar, e lui sceglie solo il meglio come il Mengoni cantante romantico, che Lorenzo ha rivisitato in versione pelle borchiata o come Elodie che, outfit dopo outfit, è diventata la bomba sexy che ha fatto esplodere i nostri cuori di fashion victims.
Alla domanda su quanto conti l’aspetto psicologico nel lavoro risponde: "bisogna comunicare sicurezza alle persone con cui si lavora. Gli artisti sono esposti a tutto, perché nel momento in cui salgono sul red carpet c’è il web, ci sono le foto dei paparazzi che non sono mai belle, le foto dei fotografi che sono spesso discutibili. Quindi io, dietro le quinte, devo rassicurarli. Anche se vogliono cambiare all’ultimo momento un outfit, perché bisogna sentirsi al massimo quando si va sul red carpet. Se questo significa per me lavorare tutta la notte per costruire un’altra opzione, sono il primo a farlo."
Quindi, riassumendo, gli stylist sono i nuovi guru, incarnano un modo di vedere la moda di domani, creano, influenzano e indicano le tendenze tanto quanto i creatori. Oggi di stylist ce ne sono per tutti i gusti e per ogni occasione, soprattutto se nelle vicinanze c’è un esercito di fan urlanti e di flash. E che non vi venga in mente di dire "... tanto io mi vesto come mi pare". Se avete anche voi un guardaroba pieno ma non trovate mai quello che vorreste indossare beh... forse è giunto il momento di chiamare uno stylist!
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