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Updated: Nov 8, 2021


Se diciamo Rosa, diciamo ELSA SCHIAPARELLI alla quale rendiamo omaggio con l'aiuto della nostra amica NICOLETTA DE MENNA che ne traccia un interessante ritratto... buona lettura in rosa!

Non è possibile parlare di rosa senza considerare una delle gamme più accese e più vibranti di questa tonalità, il rosa Schiaparelli. Questo colore in realtà è una miscela di rosso, verde e blu che porta ad una sfumatura molto intensa prossima al color magenta. La definizione di rosa Schiaparelli compare nel mondo della Moda nel 1937 quando la stilista Elsa Schiaparelli lancia il suo profumo Shocking de Schiaparelli. “Schiap” ( lei amava parlare di sé in terza persona usando questo nomignolo ) voleva che tutto, di questo profumo, fosse memorabile, scioccante: chiede quindi alla scultrice Leonor Fini di disegnarle una bottiglia che abbia le forme di Mae West, un’attrice americana molto conturbante che all’epoca spopolava, e per la confezione sceglie una tonalità forte e vibrante di rosa che da lì in avanti sarà conosciuta come rosa shocking o anche rosa Schiaparelli.



Elsa Luisa Maria Schiaparelli è nata a Roma, a Palazzo Corsini, nel 1890; il padre Celestino proveniva da una famiglia di intellettuali piemontesi ed era venuto nella capitale per insegnare all’ Università lingua e letteratura araba, ma fu anche il primo bibliotecario dell’Accademia dei Lincei. La madre apparteneva ad una nobile famiglia napoletana.

Elsa da subito aveva dimostrato una forte inclinazione verso tutte le forme d’arte, di qualsiasi tipo, cosa non particolarmente gradita alla famiglia che come abbiamo visto era di solida ma tradizionale formazione culturale. Per cercare di contenerne l’irrequietezza fu mandata anche in un severissimo collegio in Svizzera dal quale, però, trovò presto il modo di uscire trasferendosi a Londra dove si sposò ed ebbe una figlia, Gogò.

Seguirono brevi periodi di soggiorn


o in Costa Azzurra e a New York, poi del matrimonio si perdono le tracce e lei nel 1922 arriva a Parigi, sola con la figlia. Parigi in quel periodo è la più immaginifica comunità di artisti e intellettuali d’Europa, l’ambiente che fa per lei, quello che ha sognato per tutta la vita. Elsa in quel mondo ci si trova benissimo e mette radici, dunque un’italiana trapiantata e definitivamente ambientata a Parigi, la prima forse nel mondo della Moda così come lo intendiamo oggi.



All’inizio attraverso Francis e Gaby Picabia, gli amici che la ospitano, si inserisce facilmente negli ambienti artistici; lo spessore culturale e sociale della famiglia d’origine le apre tutte le porte. Alla Moda si avvicina per la prima volta con Paul Poiret che in un primo momento ne fa la sua indossatrice/musa anche se Elsa ha una fisionomia decisamente fuori dei canoni. Poiret diceva che la Schiaparelli poteva indossare qualsiasi cosa in modo irripetibile e sublime per via della sua fortissima personalità, ed Elsa vestita da Poiret comincia a frequentare tutti gli eventi della capitale francese e a farsi conoscere. Successivamente ne diventa l’allieva e lì scatta il vero colpo di fulmine con la Moda perché si rende conto che la può usare per esprimere la sua passione per l’Arte e fare degli abiti dei manifesti artistici viventi.

Questa sua convinzione si rafforza nel 1934 quando incontra Salvator Dalì, un’altra personalità geniale e fuori dagli schemi. I due hanno in comune moltissime cose, una fra tutte il desiderio di stupire; scatta la complicità e decidono di rompere insieme i confini che fino ad allora avevano separato l’Arte dalla Moda dando vita da lì in poi ad una stagione di creazioni memorabili.

Di Schiaparelli potremmo parlare a lungo e in ambiti diversi ma per questa volta restiamo fedeli al tema del colore, il “suo” rosa che viene definito shocking negli anni ’30 grazie al profumo, oppure rosa caldo negli anni ’50 (vi ricordate l’abito di Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde”?), o ancora rosa stravagante negli anni ’60. Come ha scritto Helen Varley nel suo libro COLORI è una tonalità che “appare nell’avanguardia di più di una rivoluzione giovanile”. Questa definizione che praticamente consacra il rosa Schiaparelli come colore manifesto vivente di molte nuove correnti artistiche le sarebbe piaciuta sicuramente moltissimo.

Chiudo con una curiosità: Marisa Berenson, modella e attrice americana dalla forte personalità, è la figlia di Gogò e quindi la nipote di Elsa Schiaparelli. In questo caso si può senz’altro dire che buon sangue non mente!


Nicoletta de Menna da sempre appassionata di storia moderna e contemporanea, che racconta come filo conduttore gli abiti e le mutazioni del costume. @nicoletta_de_menna Facebook e Instagram #lamodaraccontalastoria

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